A dire il vero è in siciliano - perchè così parla spesso nonna Enza - che si chiama "frittata chi broccoli". Noi la chiamiamo frittata di cavolfiori. E' un pasto povero, così come lo erano una volta tanti italiani cresciuti nel dopoguerra. Per fortuna che la terra siciliana offriva e offre tutt'ora veramente tanto, a chi la sa coltivare ....verdura e frutta in abbondanza. Sì, ma a quei tempi chi possedeva un fazzoletto di terra?
Ebbene nonna Enza e nonno Peppe raccontano che una striscia di terra dietro casa c'era, ma era difficile decidere cosa piantare (tanto era piccolo lo spazio) cavolfiori o finocchi? Piuttosto carciofi, che non dovevano mancare nel periodo invernale. A questo punto mi viene da fare un paragone: una volta il terreno era talmente poco che ci si perdeva in discussioni su cosa piantare, oggi invece il terreno ci sarebbe in abbondanza - anzi spesso vediamo terreni abbandonati - manca però la cosa più importante "la voglia di lavorare la terra"!
Spesso i nonni raccontano che dopo una notte di vento e pioggia, se al mattino il tempo lo permetteva... si alzavano presto ed andavano a raccogliere arance e mandarini. Vi chiederete perchè dopo una notte di vento? Semplice, dopo una notte simile tanti frutti erano caduti dagli alberi e i contadini i frutti caduti a terra li vendevano ad un prezzo più conveniente.
Ma tornando ai "broccoli" questa frittata allora sarebbe già stata un pranzo coi fiocchi. Per non parlare delle foglie del cavolfiore.... mica si buttavano le foglie del cavolfiore. Assieme ad una patata ed un pomodoro sai che bella minestra che ne veniva fuori per cena!
Ingredienti:
- un cavolfiore medio
- un cucchiaino di zucchero
- uno spicchio d'aglio
- 2 uova
- 3 o 4 cucchiai di farina
- sale, pepe, prezzemolo
- burro per cuocere al forno oppure olio di oliva per friggere
Cuocere il cavolfiore in acqua leggermente salata e lasciarlo sgocciolare per bene. Spappolarlo un pò e aggiungere le due uova e lo spicchio d'aglio tritato finemente. Amalgamare il tutto con un cucchiaino di zucchero e tre o quattro cucchiai di farina, secondo la consistenza desiderata. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere il prezzemolo tritato finemente.
A questo punto potete cuocere questa frittata in due modi diversi: mettete dell'olio di oliva nella padella e friggete la frittata come di consueto. Se però volete una versione un pò light (io l'ho preparata così), imburrate una teglia per il forno, distribuite l'impasto e cuocete a 180 gradi per ca. 30 minuti finchè non sia ben dorata.
Ma dai, stavo per perdermi questa bella frittatona!!! Non sia mai, è così appetitosa!!! E che storia è questa di buttare via le foglie esterne del cavolfiore? I tuoi nonni avevano ragione, con gli scarti di tutti i cavoli ci si fanno delle zuppe favolose e molto nutrienti!
RispondiElimina@Onde99: Infatti vedo che non sono poi in molti a leggere il mio blog, o quanto meno non lasciano messaggi.... e in fondo sono quelli a tenere vivo un blog. Comunque io non domordo, ancora penso di avere tanto da proporre. Cara, i miei nonni sarebbero i miei genitori, solo che io a casa li chiamo così. Ormai da quando ci sono le figlie e loro sono diventati nonni mi viene quasi più spontaneo chiamarli in questo modo. Grazie della visita!
RispondiEliminaciao Tina che bella frittata di verdure , cotta a puntino mi piace ma ancora di più i tuoi Grittibänz che non conoscevo li provo sicuro...con il tempo
RispondiEliminabuon fine settimana
ciao tina che goduria questa frittata io le adoro ci metto dentro qualsiasi cosa!!!bacioni imma
RispondiEliminap.s. auguri per l'immacolata anche se in ritardo mi perdoni?????baciiiiiiiii
Ciao Tina è la prima volta che leggo sul tuo blog, le tue ricette mi piacciono tanto e infatti sono appena entrata tra i tuoi sostenitori!
RispondiEliminaComplimenti per tutto!!!
Baci
Luna
@cool e chic: se hai la macchina per il pane i Grittibänz sono un gioco... per di più molto divertente. Se non l'hai, basta impastare per bene e alla fantasia non ci sono limiti!
RispondiElimina@Imma: grazie degli auguri, ma quì in Svizzera si ricordano solo i miei genitori che è il mio onomastico ed io non ci tengo poi molto. So che in Italia è una grande festività.
@luna: ti ringrazio tanto, non potevi farmi complimento più bello;-))
Ciao Tina (diminutivo di Concetta immagino...)
RispondiEliminache bello conoscerti! Mi fa sempre piacere trovare bloggers siciliane appassionate di cucina tradizionale come me. Questa frittata-tortino di carciofi vorrei farla stasera. Ho in frigo del cavolfiore lessato che mi è avanzato ieri e quale modo migliore per utilizzarlo?
Ti faccio tanti auguri di buone feste!
A presto,
Rosa
Ciau, Tina!
RispondiEliminaFai bene a non demordere, io ho scoperto il tuo blog solo oggi, e mi piace molto. Tornerò a trovarti, e mi sforzerò di lasciarti un commento ogni volta che posso.
io la "frittata 'i vrocculi" (alla palermitana) la faccio nel microonde con la teglia di silicone... che non attacca!
splash!
@Rosa: la frittata di carciofi è una delle mie preferite, solo che in Svizzera si fa fatica a trovarli e se alla fine hai fortuna ti costano una cifra.
RispondiElimina@lasirematta: grazie della visita. Interessante la versione della frittata preparata nel microondo, non ci avevo pensato. Grazie!
Bello questo post. Lo spunto per la riflessione è d'obbligo così come consolarsi con questa frittata che ha un sapore d'altri tempi. Condivido in pieno come ben sai. Grazie a te per avermelo segnalato e complimenti davvero :)
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