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domenica 13 dicembre 2009

Le ricette di nonna Enza - "A cuccìa"


Cosa si nasconde in questo cesto dentro la coperta?



La storia è lunga cari miei, o meglio dire è vecchia, torniamo alle tradizioni.... stavolta religiose e sempre nate in periodi di povertà.

Secondo quanto mi racconta nonno Peppe il giorno di Santa Lucia (protettrice degli occhi) i ragazzi del paese si davano appuntamento alle 4 del mattino e girando per le vie ancora buie, con coperchi e altri oggetti facevano baccano e cantavano:

Susitivi che è tardu, va cucitimi a cuccìa, e si nu mminni rati a mia, a pignata vi scattìa!





Volevano dire: Alzatevi che è tardi, andate a cuocere "a cuccìa", e se non ne date a me, la pentola scoppietterà. Tra l'altro mangiando la cuccìa quel giorno si rinunciava a mangiare pasta e pane.
E allora cos'è questa cuccìa che si prepara il giorno di Santa Lucia?




Ingredienti:
- 1 kg di grano duro
- 200 g di ceci
- buccia di 3 o 4 arance e/o mandarini
- qualche foglia di alloro
- zucchero 
- cannella 
- vino cotto
- miele




Preparazione
Mettere a bagno il frumento o grano duro e i ceci per una notte aggiungendo bucce d'arancio, bucce di mandarini e foglie di alloro. Al mattino cuocere per circa un'ora e mezza il grano e i ceci in acqua abbondante aggiungendo bucce fresche e alloro. Non sgocciolare! Coprire la pentola con delle coperte per mezza giornata affinchè la cuccìa si insaporisca ulteriormente. Dopodichè sciacquare cuccìa con acqua calda (perchè si sarà formato un liquido lipposo) e condirla con zucchero, cannella e vino cotto secondo i gusti. Un'altra variante è l'aggiunta di miele o latte.

mercoledì 9 dicembre 2009

Le ricette di nonna Enza - "Frittata chi broccoli"




A dire il vero è in siciliano - perchè così parla spesso nonna Enza - che si chiama "frittata chi broccoli".  Noi la chiamiamo frittata di cavolfiori. E' un pasto povero, così come lo erano una volta tanti italiani cresciuti nel dopoguerra. Per fortuna che la terra siciliana offriva e offre tutt'ora veramente tanto, a chi la sa coltivare ....verdura e frutta in abbondanza. Sì, ma a quei tempi chi possedeva un fazzoletto di terra?

Ebbene nonna Enza e nonno Peppe raccontano che una striscia di terra dietro casa c'era, ma era difficile decidere cosa piantare (tanto era piccolo lo spazio) cavolfiori o finocchi? Piuttosto carciofi, che non dovevano mancare nel periodo invernale. A questo punto mi viene da fare un paragone: una volta il terreno era talmente poco che ci si perdeva in discussioni su cosa piantare, oggi invece il terreno ci sarebbe in abbondanza - anzi spesso vediamo terreni abbandonati - manca però la cosa più importante "la voglia di lavorare la terra"!

Spesso i nonni raccontano che dopo una notte di vento e pioggia, se al mattino il tempo lo permetteva... si alzavano presto ed andavano a raccogliere arance e mandarini. Vi chiederete perchè dopo una notte di vento? Semplice, dopo una notte simile tanti frutti erano caduti dagli alberi e i contadini i frutti caduti a terra li vendevano ad un prezzo più conveniente.

Ma tornando ai "broccoli" questa frittata allora sarebbe già stata un pranzo coi fiocchi. Per non parlare delle foglie del cavolfiore.... mica si buttavano le foglie del cavolfiore. Assieme ad una patata ed un pomodoro sai che bella minestra che ne veniva fuori per cena!



Ingredienti:
- un cavolfiore medio
- un cucchiaino di zucchero
- uno spicchio d'aglio
- 2 uova
- 3 o 4 cucchiai di farina
- sale, pepe, prezzemolo
- burro per cuocere al forno oppure olio di oliva per friggere

Cuocere il cavolfiore in acqua leggermente salata e lasciarlo sgocciolare per bene. Spappolarlo un pò e aggiungere le due uova e lo spicchio d'aglio tritato finemente. Amalgamare il tutto con un cucchiaino di zucchero e tre o quattro cucchiai di farina, secondo la consistenza desiderata. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere il prezzemolo tritato finemente.

A questo punto potete cuocere questa frittata in due modi diversi: mettete dell'olio di oliva nella padella e friggete la frittata come di consueto. Se però volete una versione un pò light (io l'ho preparata così), imburrate una teglia per il forno, distribuite l'impasto e cuocete a 180 gradi per ca. 30 minuti finchè non sia ben dorata.