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mercoledì 6 gennaio 2010

Tradizioni in Svizzera - La torta dei re magi

La befana in Svizzera è una sconosciuta (anche se in incognito ne girano molte, hi hi hi!). Il 6 gennaio si festeggiano invece i re magi con questa bella torta, profumata e soffice, che è piuttosto un dolce lievitato.



Già da 600 anni si celebra in Svizzera la tradizione della torta dei re magi. Il 6 gennaio praticamente in ogni famiglia si mangia questo dolce per colazione o merenda. Specialmente ai bambini questo pane piace molto. Poichè chi ha fortuna, trova dentro uno dei panini il re (una volta era un fagiolo, oggi i l re è fatto di plastica) e può così mettere la corona e regnare per un giorno.

A casa mia non c'è discussione, il giorno dei re magi mia figlia festeggia il compleanno ed è la regina ed allo stesso tempo la befana. Auguri Manuela!



Ingredienti:

- 500 g farina
- 3 cucchiai di zucchero (io ne metto di più perchè mi piace dolce)
- 1 1/2 cucchiaino di sale
- 1/2 cubetto di lievito (ca. 20 g)
- 60 g di burro
- la buccia di mezzo limone non trattato
- 4 cucchiai di uva passa
- 3 dl di latte tiepido
- 1 uovo
- 1 cucchiaio di zucchero a granelli 


Preparazione:
Mischiare in una ciotola la farina, il sale, lo zucchero e il lievito. Aggiungere il burro, la buccia di limone, l'uva passa e il latte. Mischiare bene il tutto e lavorare per ca. 10 minuti fino ad ottenere una pasta morbida e liscia. Mettere al caldo per ca. 2 ore finchè avrà raddoppiato il volume.


Formare 8 panini da ca. 80 g ciascuno e mettere un re oppure una mandorla in uno di essi. Con la pasta restante formate un panino più grande. Ponetelo su una placca da forno rivestita di carta antiaderente e ponete i panini più piccoli tutt'attorno. Lasciar lievitare ancora per una mezzora a temperatura ambiente. Pennellare con l'uovo e decorare con lo zucchero a granelle.
Cuocere per ca. 30 minuti nel forno preriscaldato a 180 gradi .                           

venerdì 25 dicembre 2009

"Spitzbuebe" - Più Natale di così!!!


Un dolce Natale a tutti!

In Svizzera a Natale (almeno secondo il mio parere) sono tre i biscotti fatti in casa che non devono mancare: Mailänderli, Vanillegipferl e appunto Spitzbuebe. Certamente i Mailänderli sono i più facili da preparare e a quanto pare sono anche quelli che a Natale vengono sfornati in maggior quantità. Mentre i Vanillekipferl per la loro pasta al quanto friabile e la rifinizione a mano un pò lunghetta sono più laboriosi. Infine gli Spitzbuebe, anch'essi di pasta friabile e altrettano laboriosi, ma buoni quanto?



Ingredienti:
250 g burro
120 g zucchero
1 albume
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di zucchero vanigliato
250 g farina



Preparazione:
Mischiare il burro a temperatura ambiente con lo zucchero fino a renderlo spumoso. Aggiungere l'albume, il pizzico di sale, lo zucchero vanigliato e la farina. Mischiare bene l'impasto ma non troppo a lungo. Mettere in fresco per ca. 1 ora.



Spianate la pasta (2 mm di spessore) e con gli appositi stampini ritagliate dei biscotti. Una parte rotonda deve fare da fondo e un'altra parte deve fare da coperchio. Nell'ultima parte ritagliare con l'apposito stampino dei cuori, cerchi, ecc.
Cuocere i biscotti nel forno preriscaldato a 200 gradi per ca. 8 - 10 minuti.
Quando i biscotti si saranno raffreddati, spalmare la parte che fa da fondo con della marmellata a piacere (p.es. marmellata di lamponi). Ricoprire con un altro biscotto e cospargere di zucchero a velo.

domenica 13 dicembre 2009

Le ricette di nonna Enza - "A cuccìa"


Cosa si nasconde in questo cesto dentro la coperta?



La storia è lunga cari miei, o meglio dire è vecchia, torniamo alle tradizioni.... stavolta religiose e sempre nate in periodi di povertà.

Secondo quanto mi racconta nonno Peppe il giorno di Santa Lucia (protettrice degli occhi) i ragazzi del paese si davano appuntamento alle 4 del mattino e girando per le vie ancora buie, con coperchi e altri oggetti facevano baccano e cantavano:

Susitivi che è tardu, va cucitimi a cuccìa, e si nu mminni rati a mia, a pignata vi scattìa!





Volevano dire: Alzatevi che è tardi, andate a cuocere "a cuccìa", e se non ne date a me, la pentola scoppietterà. Tra l'altro mangiando la cuccìa quel giorno si rinunciava a mangiare pasta e pane.
E allora cos'è questa cuccìa che si prepara il giorno di Santa Lucia?




Ingredienti:
- 1 kg di grano duro
- 200 g di ceci
- buccia di 3 o 4 arance e/o mandarini
- qualche foglia di alloro
- zucchero 
- cannella 
- vino cotto
- miele




Preparazione
Mettere a bagno il frumento o grano duro e i ceci per una notte aggiungendo bucce d'arancio, bucce di mandarini e foglie di alloro. Al mattino cuocere per circa un'ora e mezza il grano e i ceci in acqua abbondante aggiungendo bucce fresche e alloro. Non sgocciolare! Coprire la pentola con delle coperte per mezza giornata affinchè la cuccìa si insaporisca ulteriormente. Dopodichè sciacquare cuccìa con acqua calda (perchè si sarà formato un liquido lipposo) e condirla con zucchero, cannella e vino cotto secondo i gusti. Un'altra variante è l'aggiunta di miele o latte.

lunedì 7 dicembre 2009

Grittibänz .... a dieci mani



Ecco come abbiamo trascorso il 6 dicembre, giorno di "Samichlaus"....

Nel rispetto della tradizione natalizia della Svizzera tedesca abbiamo sfornato "Grittibänz", trecce, alberi di Natale, angioletti e panini con uvetta, cioccolato e frutta candita a tutto spiano.  E tutto ciò a dieci mani.... e sì perchè ha partecipato una gran parte della famiglia. La nonna, la madre, le figlie e persino uno dei futuri generi. Di solito sono i bambini che adorano pasticciare in cucina e in special modo impastare e sporcarsi le mani ..... e infatti per un giorno siamo tornati tutti bambini.  A ridere e prenderci in giro a vicenda, secondo i pupazzi che creavamo. Innanzitutto avreste dovuto vedere la pasta, che preparata con la macchina del pane era lievitata al punto di uscire dal cestello. E poi secondo le forme che venivano fuori, i commenti non mancavano: "hai visto quello col naso di pinocchio!", oppure "ma questo assomiglia ad un pompiere", o ancora "ma guarda il tuo che pancione che ha!"





Ingredienti: (per tre o quattro pupazzi secondo la grandezza)
- 1 kg di farina (meglio se farina per treccia al burro)
- 1 cucchiaio di sale
- 1 cubetto di lievito (42 g)
- 1 cucchiaio di zucchero (troppo poco, meglio metterne 3 cucchiai)
- 100 g burro
- 5 dl latte
- 1 dl di panna

- 1 uovo
- uvetta, canditi, noccioline ecc. come decorazione











Preparazione:
1. Mettere la farina in una ciotola e mischiarla col sale. Formare una fontana in mezzo alla farina. Sbriciolare il lievito in una parte del latte, aggiungere lo zucchero e mischiare bene il tutto. Versare dentro la fontana di farina e mischiare.
2. Sciogliere il burro in un pentolino. Togliere dal fuoco. Aggiungere uno dopo l'altro il latto, la panna e l'uovo. Unire alla farina e lavorare per almeno 15 minuti, finchè non si sia formata un impasto omogeneo. Lasciar lievitare per 1 ora circa.
- Io ho messo il tutto nella macchina per il pane e l'ho fatta andare per ca. 1 ora, poi ho lasciato lievitare l'impasto per ancora 1 ora. -
3. Lavorare ancora brevemente la pasta e dividerla in 3 o 4 parti. Formare a vostro piacere e decorare con resti di pasta, uvetta, nocciole, mandorle, ecc. Porre i pupazzi ben distanti l'uno dall'altro (perchè aumentano di grandezza) su una teglia ricoperta di carta da forno e lasciarli lievitare per altri 20 o 30 minuti.
4. Mischiare il tuorlo con un cucchiaio di latte e pennellare i Grittibänz. Cuocere nel forno preriscaldato a 180 gradi per ca. 30 minuti (secondo la grandezza).



E poi tutti col naso incollato al vetro del forno a vedere come i nostri pupazzi si gonfiano e piano piano prendevano colore. Ed infine il primo assaggio, quasi da scottarsi la lingua, ma chiaramente non vedevamo l'ora di assaggiare i nostri capolavori:





















domenica 6 dicembre 2009

Tradizioni - San Nicola o "Samichlaus"





Qualche appunto sulla storia di "Samichlaus"

Nel cuore della regione alpina, la Svizzera si prepara ai festeggiamenti di Natale secondo lunghe tradizioni popolari. Alle celebrazioni della settimana di Natale, si accompagnano quelle della prima settimana di dicembre in onore di San Nicola (Samichlaus nella Svizzera tedesca e Saint Nicolas in quella francese).

Durante la vita San Nicola si prese carico di orfani, vedove e gente perseguitata. Oggi, assieme ai suoi “alter ego”, Babbo Natale e Santa Claus, continua a portare serenità a tutte le genti del mondo.

La leggenda narra che ereditò una grossa fortuna dai genitori e che la sua bontà lo indusse a distribuirla ai poveri del suo paese. La sua fama di generosità deriva dalla leggenda che lo vuole benefattore di tre ragazze, le quali rischiavano di finire come prostitute non essendo il loro padre in grado di pagare i debiti da cui era gravato.

Quando San Nicola lo venne a sapere, per tre notti consecutive gettò nella finestra della stanza da letto delle figlie borsellini di monete salvandole da un destino infausto. Il padre pagò i debiti e gli rimasero i soldi anche per le doti delle tre figlie. Per questo motivo le ragazze nubili che hanno il desiderio di sposarsi pregano San Nicola.

Il giorno della festa di San Nicola – il 6 dicembre – da allora fu associato alla ricchezza e alla prosperità. San Nicola (St. Nicolaus o Santa Claus) porta i regali ai bambini in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Svezia e in altri paesi.

In Svizzera porta dei sacchetti con mandarini, noccioline e cioccolatini. Porta anche i "Grittibänz" che sono dei pupazzi fatti con una pasta leggermente dolce (tipo quella della treccia al burro).

La ricetta dei Grittibänz la troverete nel prossimo post.
Buon Samichlaus a tutti!